L’ORGANIZZAZIONE DELLE CAMERE
Qualsiasi gruppo di una certa dimensione deve dotarsi di regole; lo stesso vale per il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati. A ogni deputato viene assegnato un posto a sedere e di norma i membri dello stesso partito siedono gli uni accanto agli altri. Durante la prima seduta della nuova legislatura la Camera elegge la presidenza e i membri dell’Ufficio della Camera. Il presidente dirige le sedute, affiancato dalla Segreteria della Camera. I membri di uno stesso partito o di partiti che hanno posizioni affini si uniscono in gruppi. L’effettivo minimo necessario è di cinque membri di una stessa Camera. L’appartenenza a un gruppo è necessaria per avere diritto di parola in relazione alla maggior parte degli oggetti in Consiglio nazionale. Inoltre è una condizione indispensabile per entrare a far parte di una commissione. Di conseguenza soltanto i membri di un gruppo possono portare avanti con efficacia il lavoro politico. I partiti che hanno meno di cinque rappresentanti in Parlamento fanno quindi il possibile per unirsi a un gruppo. Succede tuttavia anche il contrario, ossia che essi vengano corteggiati dai gruppi esistenti: più il gruppo è grande, maggiore è il numero di seggi di cui ha diritto in seno alle commissioni e maggiore sarà quindi l’influenza esercitata all’interno della Camera.
Di fronte all’enorme mole di affari spesso di carattere tecnico, per i membri delle Camere è difficile farsi un’opinione fondata. Prima di approdare nella Camera, i singoli oggetti vengono quindi discussi all’interno dei gruppi, dove si cerca di definire una posizione unitaria che i vari membri difenderanno sia in seno alla Camera sia di fronte ai media e al pubblico. I membri del Parlamento votano tuttavia in piena libertà: al momento della votazione decidono se aderire o meno all’opinione del gruppo o alla posizione di un Cantone o di un’associazione.
Il lavoro nelle commissioni offre la possibilità di discutere approfonditamente e in modo esaustivo, di chiarire aspetti tecnici e di sentire gli esperti dell’Amministrazione, i periti e le cerchie interessate, nonché di incontrare i consiglieri federali. Consente inoltre di verificare se determinate idee possano raccogliere una maggioranza anche al di fuori del partito.
Il compito principale del Parlamento è di emanare leggi per disciplinare i più svariati settori: dalla legge sugli Svizzeri all’estero, alla legge sul servizio civile, dalla protezione della natura alla costruzione delle autostrade, dal materiale bellico alla promozione della pace.
Il Parlamento ha anche la competenza di:
Gruppo liberale radicale / VaudIn Consiglio nazionale dal 2006
Informazioni sulla presidente…
Partito socialista svizzero / BernaIn Consiglio degli Stati dal 2011
Informazioni sul presidente…
Alleanze
Da solo, nessun gruppo dispone della forza numerica necessaria per dettare una decisione su un determinato oggetto. In Parlamento per vincere bisogna quindi concludere delle alleanze. In generale, quando si discutono oggetti controversi, i parlamentari si dividono in due campi: un fronte tendenzialmente borghese e un altro orientato a sinistra. Sono quindi i deputati di centro che detereminano le sorti delle votazioni a seconda del campo in cui decidono di posizionarsi. Ogni tanto però si forma anche una alleanza anomala composta da una coalizione fra parlamentari di sinistra – PS e Verdi – e deputati di destra – UDC – che, per motivi in parte diametralmente opposti, uniscono le forze per apportare modifiche essenziali a un progetto oppure per respingerlo.